"Più lente e precise, non gli sfugge nulla". Questa la conclusione
di uno studio della National Car Parks, la più importante azienda di
parking di tutto il Regno Unito, che ha preso in esame 2.500
automobilisti in un mese di registrazioni video
Udite udite: le donne parcheggiano meglio degli
uomini. Ad abbattere il cliché più granitico poteva riuscirci solo la
scienza: secondo uno studio della National Car Parks, la più importante
azienda di parking di tutto il Regno Unito, le donne sono sì più lente,
ma anche più precise e accurate nel posteggiare la macchina. Guidano
piano, è vero, ma proprio questa caratteristica rappresenta il loro asso
nella macchina, perché gli permette di concentrarsi meglio sui posti
disponibili e di arrivare al fatidico momento della manovra a incastro
più rilassate e attente.
Per capirlo l'azienda ha preso in esame
2.500 automobilisti in un mese di registrazioni video, catturate in 700
autorimesse diverse. In una scala di valutazione da 0 a 20 punti, le
donne hanno ottenuto un risultato di 13,4 punti, contro i 12,3 degli
avversari maschili, dimostrando anche molta più pazienza e precisione
nel rispettare le linee di demarcazione stradale. Il 53% delle
guidatrici si è addirittura presa la briga di risalire in macchina dopo
essersi accorta di aver parcheggiato male, contro il misero 29% degli
uomini.
Più di tre quarti delle donne, inoltre, sono riuscite
brillantemente nella cosiddetta "posizione di pre-parcheggio", il
posizionamento per entrare in uno spazio. Il 39% ha eseguito in modo
totalmente pulito la retromarcia, rispetto al 28 per cento degli uomini
monitorati, che si sono dimostrati più veloci nel parcheggiare,
impiegando 16 secondi rispetto ai 21 necessari alle
"avversarie" per completare la manovra, ma il tempo aggiuntivo
ha consentito al 52 per cento delle donne di piazzarsi proprio nel mezzo
del parcheggio, rispetto al 25 per cento dei guidatori maschi.
E'
vero che parcheggiare in mezzo alle strisce può non essere il criterio
migliore di giudizio, soprattutto nel caso in cui chi ha parcheggiato
prima ha lasciato l'auto molto vicina alla linea di demarcazione. Ma il
risultato finale è stato che le donne hanno ottenuto 13,4 punti su 20,
mentre gli uomini si sono fermati a 12,3, dimostrando di non seguire
quasi mai la procedura di pre-posizionamento, difficilmente
riposizionando la vettura una volta infilata in un parcheggio e spesso,
per impazienza, forzando troppo il piede troppo sull'acceleratore e
perdendo così di vista gli spazi utili e i posti appena lasciati liberi.
Insomma:
anche se ci mettono i media 5 secondi in meno delle donne, i maschietti
sono meno precisi nelle manovre in retromarcia e nel centrare la
macchina nel posteggio. Conclusioni sufficienti ad abbattere una volta
per tutte l'anacronistico assioma secondo cui il "sesso debole" e il
parcheggio sono due mondi distanti che mai s'incontreranno.
Neil
Beeson, istruttore di guida che ha lanciato l'esperimento, sostiene che
"gli uomini sono sempre stati migliori ad apprendere e di solito più
recettivi nelle lezioni. Tuttavia è possibile che le donne conservino
meglio quel che imparano. I risultati sembrano anche sfatare la
convinzione che gli uomini abbiano una maggior consapevolezza spaziale".
E
dire che, meno di un anno fa, un altro studio inglese aveva confermato
esattamente il contrario. La Driving Standards Agency, numeri alla mano,
ha spiegato che su 170mila donne inglesi bocciate all'esame per la
patente nel 2010, 55mila sono state respinte proprio per colpa del
parcheggio, incapaci di mettere una macchina tra le altre, anche senza
nessun'altra vettura di mezzo. Secondo i ricercatori, la spiegazione è
semplice: le fanciulle studiano di meno. Sempre secondo la stessa
agenzia, se ai maschi bastano 36 ore di lezione, alle donne ne servono
come minimo 52 e tante volte nemmeno bastano. Il record lo detiene una
studentessa che lo scorso anno ha passato l'esame di guida al
ventunesimo tentativo. Dopo cioè ben 22 anni di "studio".
E a
rincarare la dose ci si è messa anche la Ruhr University Bochum, che
proprio per dimostrare che la donna al volante non è un pericolo
costante, ha provato quello che voleva smentire. Nel test infatti ha
radunato 66 volontari, 33 uomini e 33 donne, chiedendo a tutti di
parcheggiare un'Audi in uno spazio un po' angusto ma non impossibile.
Per riuscire ad eseguire come si deve la manovra le donne hanno
impiegato 20 secondi in più degli uomini e parcheggiando anche peggio,
in maniera più ansiogena e legnosa. Ma poiché in ambito scientifico è
sempre l'ultimo studio a screditare i precedenti (senza contare che la
National Car Parks ha preso in esame 2500 automobilisti, non 66), il
pregiudizio merita di essere messo da parte. Parcheggiato, appunto, in
un angolo del cervello riservato all'auto-ironia.
Fonte: repubblica motori