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lunedì 13 febbraio 2012

EuroNCAP: le auto più sicure del 2011

La sicurezza è un tema sempre più caro agli automobilisti: airbag di tutti i tipi, ABS, ESP e tutti gli altri dispositivi elettronici di aiuto alla guida sono ormai sempre più familiari e richiesti al momento dell'acquisto di una nuova auto. L'istituto europeo che si occupa di testare le nuove auto da questo punto di vista è l'EuroNCAP, che sottopone i vari modelli a diversi tipi d'impatto e test al fine di provare la bontà (o di trovare gli eventuali difetti nascosti) di un progetto su quattro ruote.


Nel 2011 questo ente ha sottoposto a test 53 modelli differenti, con risultati che nel complesso potremmo definire più che buoni: sul totale di vetture che sono passate tra le mani dell'EuroNCAP, infatti, solo una (la Dacia Duster) ha ricevuto tre stelle mentre 11 ne hanno avute quattro; le altre 41 sono state tutte premiate con il massimo (5 stelle), ma va detto che nel dettaglio delle singole voci ci sono stati comportamenti molto differenti.

La classifica delle migliori ("EuroNCAP's Best in Class Cars 2011") dell'anno passato ha quindi tenuto conto di tutti questi parametri per eleggere le auto più sicure per ognuna delle cinque categorie in esame: Piccole 4x4, Supermini, Piccole Familiari, Piccole Monovolume e Grandi Familiari. Andando ad esaminare le singole voci si scopre che nella categoria delle Piccole 4x4 ha trionfato la Audi Q3, con ottime valutazione specialmente per quanto riguarda la protezione di adulti e bambini, mentre nelle Supermini l'ha spuntata la Chevrolet Aveo con punteggi piuttosto simili.


Per quanto riguarda invece le auto più adatte alle famiglie, tra le piccole monovolume ha prevalso la nuova Mercedes Classe B, mentre nelle diverse tipologie di familiari si sono aggiudicate l'alloro del vincitore la Ford Focus e la Volvo V60, con quest'ultima che è stata premiata con il massimo punteggio per quanto riguarda i dispositivi di aiuto alla guida.

  • Piccole 4x4: Audi Q3
  • Supermini: Chevrolet Aveo
  • Piccole familiari: Ford Focus
  • Piccole monovolume: Mercedes Classe B
  • Grandi familiari: Volvo V60
   

Fonte:
Repubblica motori

venerdì 10 febbraio 2012

Pneumatici e batterie più efficienti con la nanotecnologia

Ci sarà sempre più nanotecnologia nel futuro dell'auto. Lo affermano gli scienziati che hanno dato vita oggi al Laboratorio per le Nanotecnologie.

 

Piccolo è bello, ma soprattutto è molto efficiente. La conferma di come la tecnologia del domani sarà sempre più spesso legata alla nanotecnologia arriva dal nuovo Laboratorio per le Nanotecnologie e le Nanoscienze inaugurato proprio oggi a Roma grazie ai fondi dell'Università La Sapienza e della Regione Lazio.
Il laboratorio attirerà numerosi scienziati e ricercatori tra fisici, ingegneri e biologi, in modo da abbracciare praticamente ogni aspetto della tecnologia con le nuove e potenzialmente molto interessanti scoperte che potrebbero essere rese possibili da questa struttura all'avanguardia.
Le applicazioni del futuro per quanto riguarda la nanotecnologia sono infatti molto ampie e consentiranno di lavorare con materiali e componenti in modo innovativo, arrivando a modellare e scolpire un oggetto di dimensioni fino a 1 milione più piccole rispetto a quelle di un capello umano.
Tra i tanti settori che potranno beneficiare della ricerca svolta presso il laboratorio ci sarà anche quello automobilistico o dei trasporti in genere. Secondo gli scienziati, infatti, le nanotecnologie potrebbero portare a notevoli miglioramenti della sicurezza dei veicoli, con pneumatici intelligenti i cui sensori, di dimensioni ridottissime, sarebbero in grado di fornire un numero di informazioni sensibilmente più elevato e preciso di quanto fatto dai sensori utilizzati attualmente su diversi modelli.
Benefici potrebbero arrivare inoltre anche per le batterie al litio, componenti ormai sempre più centrali per le automobili con la progressiva diffusione dei modelli elettrici e ibridi, le quali saranno probabilmente più potenti e sicure, oltre che meno ingombranti, di quelle odierne.
Fonte: Motori.it

giovedì 9 febbraio 2012

Lapo Elkann: la miglior collezione di auto è sua


Una giuria americana ha eletto la collezione d'auto di Lapo Elkann come la migliore del mondo.



Lapo Elkann possiede la più bella collezione di auto al mondo, superiore anche a quella di attori, magnati e ricchi imprenditori di ogni angolo del globo. A dirlo è stata una testata internazionale che ha presentato i vincitori dei Wallpaper Design Awards 2012, un riconoscimento che premia personaggi, prodotti e brand che si sono distinti nel corso dell'anno nel campo del design, dell'architettura, della produzione industriale e della moda.
Del resto il "curriculum" di Lapo Elkann e la sua passione per le auto non è certo una sorpresa per la giuria americana. Nella collezione del giovane rampollo di casa Agnelli ci sono auto di ogni dimensione e di ogni categoria, a iniziare dalle Ferrari California e 458 Italia, personalizzate secondo i gusti di Lapo: la prima è rivestita di jeans mentre la seconda ha una colorazione mimetica, molto cara al proprietario.
Nella collezione del giovane Elkann figura anche la Fiat 500 Gucci, disegnata insieme a Frida Giannini il direttore creativo dell'omonima casa di moda, 500 Abarth, Jeep Cherokee e una Fiat Seiceto Multipla degli anni Sessanta.
Fonte:motori.it

lunedì 6 febbraio 2012

BMW Il Museo Bmw usa energia pulita

BMW Una veduta dall'alto del Zentrum Museum di BMW, il museo della Casa di Monaco.
La BMW prosegue i suoi sforzi per abbattere le emissioni nocive e proteggere l'ambiente. La Casa di Monaco, infatti, ha recentemente ultimato l'installazione di 400 pannelli fotovoltaici che serviranno ad alimentare gli oltre duemila metri quadrati del Zentrum Museum, il museo che raccoglie ed espone tutti i suoi modelli.
L'investimento, effettuato in collaborazione con la società americana Southern Energy, ha richiesto una spesa complessiva di circa 380 mila euro. Nell'area circostante al museo, inoltre, sono state realizzate anche tre nuove stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Piano energetico. Già nel 2009, la BMW ha investito nove milioni di euro per ridurre le emissioni nocive e migliorare l'efficienza di fabbriche e veicoli. Grazie al programma ogni anno sono state emesse circa 92.000 tonnellate in meno di CO2 e sono stati risparmiati 3,8 milioni di euro di costi energetici. Più di recente l'azienda ha realizzato un centro per lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno. Ciò al fine di facilitare il rifornimento della sua flotta di mezzi a fuel cell per la movimentazione dei materiali nello stabilimento dove viene assemblato il modello BMW X3. R.Bar.

Assicurazioni Per gli stranieri premi più alti

L'assicurazione in Italia è spesso un salasso, ma le polizze sono ancor più care per gli immigrati e in particolare per cittadini di nazionalità rumena o polacca. Già negli anni passati Quattroruote aveva più volte denunciato il fenomeno delle cosiddette polizze etniche. Ora la questione è stata nuovamente sollevata dall'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che ha sottoposto questo comportamento all'attenzione della Presidenza del Consiglio dopo aver ricevuto numerose segnalazioni al suo contact center.
Il 25% delle compagnie. Per approfondire e valutare il problema, l'ufficio antidiscriminazioni ha aperto un tavolo tecnico con l'Ania (Assiciazione nazionale delle imprese assicuratrici) e l'Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private). Dai dati dell'indagine conclusiva "è emerso che il 25% del campione - si legge nel documento diffuso dall'Unar - applica premi assicurativi maggiorati in relazione alla nazionalità e per quanto attiene al fattore residenza alcune compagnie che applicano maggiorazioni sulla nazionalità non tengono conto della residenza, mentre altre penalizzano i cittadini stranieri oltre che sulla base del fattore nazionalità anche sul fattore residenza".
Nessun obiettivo discriminatorio. L'Ania tuttavia si difende sostenendo che "la differenziazione tariffaria in base alla nazionalità non ha mai avuto un obiettivo discriminatorio". La medesima versione è stata fornita da diverse assicurazioni. Fra le varie compagnie interpellate dall'Unar, una ha giustificato le tariffe differenziate motivando che "sono in parte imputabili alla diversità tra Italia e altri Stati di segnaletica stradale, abitudini di guida, densità di traffico e viabilità". Un'altra, invece, chiarisce che "ai fini della formazione della tariffa vengono presi in considerazione una serie di fattori tra i quali la cittadinanza, ma non la nazionalità".
Passo indietro. L'Unar auspica ora un passo indietro, in modo tale che "tutte le compagnie assicurative offrano la stipula dei contratti RC Auto applicando ai contraenti con cittadinanza non italiana le medesime tariffe previste, a parità di ogni altra condizione, per i cittadini italiani, e comunque tariffe indipendenti dalla cittadinanza dei richiedenti". R.Bar.
Fonte:Quattroruote

domenica 5 febbraio 2012

Ecco la gomma intelligente camion e bus più sicuri

In un sensore tutti i dati per viaggiare in sicurezza. Ecco l'idea che consente al pneumatico di "parlare" contemporaneamente all'autista e alla "torre di controllo" delle flotte, segnalando pressione e temperatura. 

Si chiama Cyber Fleet, ed è la gomma "intelligente" studiata apposta per l'autotrasporto e inventata dalla Pirelli. L'idea di base sta tutta in un sensore elettronico e in un sistema telematico che segnalano in tempo reale all'autista - ma anche al gestore delle flotte - le condizioni del pneumatico.

"Con Cyber Fleet - spiegano con un pizzico di orgoglio alla Pirelli - ampliamo all'autotrasporto la tecnologia Cyber Tyre studiata per la sicurezza degli pneumatici per autovettura. Cyber Fleet è l'ultimo nato della linea di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile sviluppate dai ricercatori Pirelli. Il nuovo sistema è finalizzato a tenere le coperture sotto continuo controllo, rilevando eventuali anomalie, e garantirne la corretta manutenzione. Qualità, manutenzione e corretto uso degli pneumatici sono essenziali ai fini della sicurezza stradale: una costante e corretta pressione consente precisione di guida, affidabilità in frenata e curva, e assicura costi d'esercizio inferiori, riducendo i consumi del mezzo e prolungando la vita dello pneumatico".

Realizzato in collaborazione con Schrader Electronics (leader mondiale delle tecnologie di monitoraggio a bordo veicolo della pressione delle gomme) questa nuova diavoleria come dicevamo ha un cuore, ossia il sensore TMS (Tyre Mounted Sensor) che si piazza sulla superficie interna della copertura: è lui che raccoglie i dati relativi alla pressione, alla temperatura e all'identificazione del pneumatico. "Il sistema - spiegano poi
gli ingegneri della Pirelli - trasmette contemporaneamente all'autotrasportatore e al gestore della flotta, i dati raccolti dalsensore. La flotta è così in grado di effettuare procedure di diagnostica e intervento, in modo da garantire massima sicurezza a ciascun mezzo pesante. Il processo di interpretazione dei dati non è solo affidato alla responsabilità dell'autotrasportatore , ma anche al fleet manager, che da remoto, cura la sicurezza dell'intera flotta. Grazie a Cyber Fleet il gestore avrà l'opportunità di controllare se gli pneumatici vengono mantenuti alla pressione ottimale, condizione necessaria alla ottimizzazione dei consumi di carburante e alla massimizzazione della durata delle coperture e potrà altresì programmare le verifiche di usura del battistrada, conoscendo la percorrenza chilometrica di ogni gomma, con benefici concreti in termini di sicurezza.
Cyber Fleet sarà testato dalle flotte europee e sudamericane a partire da febbraio 2012 e sarà disponibile sul mercato a partire dal prossimo settembre".
 Fonte: Repubblica

giovedì 2 febbraio 2012

Le donne parcheggiano meglio degli uomini


 

"Più lente e precise, non gli sfugge nulla". Questa la conclusione di uno studio della National Car Parks, la più importante azienda di parking di tutto il Regno Unito, che ha preso in esame 2.500 automobilisti in un mese di registrazioni video

 

Le donne parcheggiano  meglio degli uomini
Udite udite: le donne parcheggiano meglio degli uomini. Ad abbattere il cliché più granitico poteva riuscirci solo la scienza: secondo uno studio della National Car Parks, la più importante azienda di parking di tutto il Regno Unito, le donne sono sì più lente, ma anche più precise e accurate nel posteggiare la macchina. Guidano piano, è vero, ma proprio questa caratteristica rappresenta il loro asso nella macchina, perché gli permette di concentrarsi meglio sui posti disponibili e di arrivare al fatidico momento della manovra a incastro più rilassate e attente.

Per capirlo l'azienda ha preso in esame 2.500 automobilisti in un mese di registrazioni video, catturate in 700 autorimesse diverse. In una scala di valutazione da 0 a 20 punti, le donne hanno ottenuto un risultato di 13,4 punti, contro i 12,3 degli avversari maschili, dimostrando anche molta più pazienza e precisione nel rispettare le linee di demarcazione stradale. Il 53% delle guidatrici si è addirittura presa la briga di risalire in macchina dopo essersi accorta di aver parcheggiato male, contro il misero 29% degli uomini.

Più di tre quarti delle donne, inoltre, sono riuscite brillantemente nella cosiddetta "posizione di pre-parcheggio", il posizionamento per entrare in uno spazio. Il 39% ha eseguito in modo totalmente pulito la retromarcia, rispetto al 28 per cento degli uomini monitorati, che si sono dimostrati più veloci nel parcheggiare, impiegando 16 secondi rispetto ai 21 necessari alle
"avversarie" per completare la manovra, ma il tempo aggiuntivo ha consentito al 52 per cento delle donne di piazzarsi proprio nel mezzo del parcheggio, rispetto al 25 per cento dei guidatori maschi.

E' vero che parcheggiare in mezzo alle strisce può non essere il criterio migliore di giudizio, soprattutto nel caso in cui chi ha parcheggiato prima ha lasciato l'auto molto vicina alla linea di demarcazione. Ma il risultato finale è stato che le donne hanno ottenuto 13,4 punti su 20, mentre gli uomini si sono fermati a 12,3, dimostrando di non seguire quasi mai la procedura di pre-posizionamento, difficilmente riposizionando la vettura una volta infilata in un parcheggio e spesso, per impazienza, forzando troppo il piede troppo sull'acceleratore e perdendo così di vista gli spazi utili e i posti appena lasciati liberi.

Insomma: anche se ci mettono i media 5 secondi in meno delle donne, i maschietti sono meno precisi nelle manovre in retromarcia e nel centrare la macchina nel posteggio. Conclusioni sufficienti ad abbattere una volta per tutte l'anacronistico assioma secondo cui il "sesso debole" e il parcheggio sono due mondi distanti che mai s'incontreranno.

Neil Beeson, istruttore di guida che ha lanciato l'esperimento, sostiene che "gli uomini sono sempre stati migliori ad apprendere e di solito più recettivi nelle lezioni. Tuttavia è possibile che le donne conservino meglio quel che imparano. I risultati sembrano anche sfatare la convinzione che gli uomini abbiano una maggior consapevolezza spaziale".

E dire che, meno di un anno fa, un altro studio inglese aveva confermato esattamente il contrario. La Driving Standards Agency, numeri alla mano, ha spiegato che su 170mila donne inglesi bocciate all'esame per la patente nel 2010, 55mila sono state respinte proprio per colpa del parcheggio, incapaci di mettere una macchina tra le altre, anche senza nessun'altra vettura di mezzo. Secondo i ricercatori, la spiegazione è semplice: le fanciulle studiano di meno. Sempre secondo la stessa agenzia, se ai maschi bastano 36 ore di lezione, alle donne ne servono come minimo 52 e tante volte nemmeno bastano. Il record lo detiene una studentessa che lo scorso anno ha passato l'esame di guida al ventunesimo tentativo. Dopo cioè ben 22 anni di "studio".

E a rincarare la dose ci si è messa anche la Ruhr University Bochum, che proprio per dimostrare che la donna al volante non è un pericolo costante, ha provato quello che voleva smentire. Nel test infatti ha radunato 66 volontari, 33 uomini e 33 donne, chiedendo a tutti di parcheggiare un'Audi in uno spazio un po' angusto ma non impossibile. Per riuscire ad eseguire come si deve la manovra le donne hanno impiegato 20 secondi in più degli uomini e parcheggiando anche peggio, in maniera più ansiogena e legnosa. Ma poiché in ambito scientifico è sempre l'ultimo studio a screditare i precedenti (senza contare che la National Car Parks ha preso in esame 2500 automobilisti, non 66), il pregiudizio merita di essere messo da parte. Parcheggiato, appunto, in un angolo del cervello riservato all'auto-ironia.
Fonte: repubblica motori

domenica 29 gennaio 2012

Perde la moto e cade da 30 metri: illeso Paura ai Winter Games in Colorado

ASPEN (COLORADO) - Più si osservano le immagini del salto e più sembra incredibile che Colten Moore, freestyler della moto da neve, sia uscito illeso da una caduta che avrebbe potuto facilmente costargli la vita. L'atleta ha imboccato la rampa e spiccato il volo con il suo bolide. Poi, però, qualcosa non è andato come doveva, Moore ha evidentemente commesso un errore nell'acrobazia e ha perso il contatto col mezzo finendo in caduta libera da circa 30 metri di altezza. Il terrore tra le centinaia di spettatori si è subito trasformato in stupore quando Moore si è rialzato come se nulla fosse. Ma a giudicare da come esulta, il primo a non crederci sembra essere lui.


Fonte: IlMessaggero

lunedì 16 gennaio 2012

Auto blu, ecco i tagli "Risparmi significativi"

Il decreto modifica il precedente laddove esso impone l'utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo  quando ne venga assicurata 'uguale efficacia'. Politici in bus?


Auto blu, ecco i tagli "Risparmi significativi"
Ci siamo: il premier Mario Monti ha inviato oggi al Tar un Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio) sull'utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni. Il decreto, su proposta di Filippo Patroni Griffi, ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, mira "ad ottemperare all'ordinanza del TAR n. 4139 del 10 novembre 2011 che chiedeva il riesame del precedente decreto del 3 agosto 2011 in relazione all'esclusione dalla sua applicazione degli Organi costituzionali, delle Regioni e gli enti locali, nonchè delle amministrazioni che utilizzano non più di una autovettura di servizio.

Modifiche importanti che dovrebbero costringere - in teoria - i nostri politici a viaggiare in bus. Possibile? Sulla carta si perché il presente decreto modifica il precedente che impone l'utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo  quando ne venga assicurata 'uguale efficacia' (cioé mai).

Infine viene eliminata la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell'acquisto o della presa in possesso di un'autovettura". "Il Governo ritiene che le modifiche introdotte permetteranno di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica per le autovetture di servizio e di rappresentanza", conclude Palazzo Chigi.
Fonte:Repubblica
 


domenica 15 gennaio 2012

Patente e libretto? Giù botte Alle stelle le aggressioni

Nell'anno appena concluso l'Osservatorio "Sbrirri Pikkiati" del Centauro  -  Asaps ha registrato 2.230 casi di aggressione fisica  ad operatori di polizia che operano quotidianamente sulle strade


Patente e libretto? Giù botte  Alle stelle le aggressioni 
I numeri parlano chiaro: nel 2011 l'Osservatorio "Sbrirri Pikkiati" del Centauro - ASAPS ha registrato 2.230 casi di aggressione fisica  ad operatori di polizia che operano su strada. Come dire che ogni 4 ore nel nostro Paese viene stilato un referto medico per lesioni fisiche subite da un carabiniere, un poliziotto, un vigile.
Entrando nel dettaglio i 2.230 episodi (nel 2010 erano stati 2.079, con un incremento quindi del 7%), censiti dall'Osservatorio identificano 496 casi (22%) in cui per aggredire l'agente sono state usate armi proprie o improprie (in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto). Nel 52,6% delle aggressioni sono stati coinvolti i Carabinieri, nel 35,8% la Polizia di Stato, nel 10,4% la Polizia Locale e nel 5,7% altri corpi. L'analisi vede poi 757 casi (34%)  in cui l'aggressore era ubriaco o drogato.
L'Asaps ricorda poi, con preoccupazione, anche i dati della pirateria stradale, ovvero i guidatori che si danno alla fuga dopo aver causato un incidente.
Lo scorso anno l'Osservatorio il Centauro - Asaps ne ha registrati 852  nei quali sono state uccise 127 persone e 995 sono rimaste gravemente ferite e nel 35% degli episodi mortali il pirata era risultato ubriaco.
Infine, conclude amaramente il presidente dell'Asaps Giordano Biserni: "Ora qualcuno dovrà spiegare come mai gli agenti della Polizia Locale sempre più impegnati  sul fronte rischioso del controllo del territorio, non debbano avere la possibilità di accedere direttamente alla banca dati del crimine,
o non debbano godere dei diritti delle altre forze di polizia in materia di tutele da causa di servizio.
Il silenzioso e generoso lavoro dei Ghisa milanesi oggi piange il suo caduto, anzi il suo eroe, perché per affrontare la strada in una sera d'inverno in bicicletta in un mare di squali neri comunemente chiamati Suv, bisogna essere davvero eroi! Alla famiglia dell'agente e ai colleghi della Polizia Locale di Milano la solidarietà dell'Asaps".
Parole dure quelle del presidente Asaps, Giordano Biserni, dettate dal profondo di chi da tanti anni è impegnato nella battaglia della legalità e si batte quotidianamente per la sicurezza stradale. Purtroppo, senza criminalizzare nessuna categoria di veicoli, sulle nostre strade si continua a morire troppo e gli interventi effettuati fino a oggi ancora non sono riusciti a dare i risultati sperati (riduzione del numero degli incidenti stradali mortali del 50% rispetto al 2001, tanto per fare un esempio). Un motivo in più per non abbassare la guardia e perseguire gli obiettivi prefissati con ancora maggiore determinazione, preservando al tempo stesso l'incolumità di chi la legge la deve far rispettare. 
Fonte: Repubblica

Bollo auto: evasione per oltre un miliardo


Ogni anno al fisco sfuggono migliaia di automobilisti

 MILANO-Ogni anno in Italia l'evasione del bollo auto sottrae alle casse dello Stato un miliardo di euro. E' quanto stima l'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri in uno studio realizzato sulla base dei dati Aci. Le elaborazioni si riferiscono al 2010, anno nel quale le auto che avrebbero dovuto pagare la tassa possesso ammontano a 34 milioni e 650 mila, tolte quelle esentate perchè d'interesse storico o perché utilizzate da disabili, solo per citare alcune delle categorie «speciali». Ebbene, nel 2010 al fisco sono arrivati 5,6 miliardi di euro contro gli effettivi 6,6 che avrebbe dovuto riscuotere. Secondo Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae, «le maggiori entrate potrebbero essere di ausilio a un recupero del mercato automobilistico italiano, qualora destinate a progetti mirati». E per combattere meglio il fenomeno, parecchi propongono di tornare alla vecchie regole in vigore fino al 1997 quando era obbligatorio mostrare il contrassegno di pagamento del bollo insieme alla RC Auto. Una misura abolita 14 anni fa su pressione delle società di noleggio. Per Gian Primo Quagliano del centro studi Promotor: «sarebbe bene ripristinarla per poter verificare direttamente su strada il pagamento. Non si capisce perché se vale per l'assicurazione non bisogna farlo con la tassa di possesso. Inoltre, sarebbe un deterrente in più contro gli evasori».
Fonte: Corriere della Sera

giovedì 12 gennaio 2012

Nuova Porsche Boxster ora si cambia tutto

Motore più potente e meno consumi. Risparmiati 35 kg sulla bilancia e design ispirato alla 918

 Nuova Porsche Boxster ora si cambia tutto

 Eccola, bella pronta per andare in vendita, la nuova Porsche Boxster, ispirata furbescamente (questo è il modello entry level della gamma) al design della stratosferica 918 Spyder. Insomma una spider che punta in alto e non solo per lo stile ma anche per la nuova qualità degli interni visto che tutto l'abitacolo è ispirato direttamente a quello della 991 e della Pamamera.

Grandi novità tecniche con un passo allungato di 15 cm, carreggiate allargate di 10 e tante diavoleria come ad esempio il sistema Torque Vectoring per la distribuzione calibrata dal computer della coppia motrice e lo stesso servosterzo elettronico della nuova 991.

Il tutto miscelato ad un'ossessiva ricerca di leggerezza (ora la spider pesa 35 kg in meno rispetto al vecchio modello) per spremere prestazioni ancora migliori da 3400 boxer che ora è più potente (ha 315 Cv) ma consuma meno (8 l/100 km dichiarati). Così si passa da 0 a 100  -  grazie ai cambi manuali a 6 rapporti o a doppia frizione a 7 marce - in 5 secondi. In gamma non manca poi la versione "base", quella con il 2700 da 265 Cv che in questo caso scatta da 0 a 100 in 5,7 secondi.

Purtroppo anche qui troviamo l'inutile sistema Start/Stop (folle su una macchina del genere) ma serve per tenere bassi consumi ed emissioni in fase di omologazione.                               Fonte: repubblica motori

Qatar Motor Show spazio all'Italia dei motori

Il salone internazionale dell'auto è in programma dal 25 al 28 gennaio prossimi presso il Doha Exhibitions Center, e oltre alle ultime novità delle principali case, ospiterà anche una rassegna dedicata alle concept car italiane

 
 Tutto pronto per il Qatar Motor Show, il salone internazionale dell'auto in programma dal 25 al 28 gennaio prossimi presso il Doha Exhibitions Center. La kermesse araba, oltre alle ultime novità delle principali case automobilistiche, ospiterà anche una rassegna dedicata alle concept car italiane con le più prestigiose firme nazionali del car design.

L'esposizione, al suo secondo anno, è curata dal Gruppo Carrozzieri Autovetture di Anfia e ripropone la "collettiva" del made in Italy tra conferme e novità con cinque i marchi italiani Bertone, Carrozzeria Touring Superleggera, I. DE. A. Institute, Pininfarina e UP Design che esporranno i propri "gioielli".
Bertone esporrà la Jaguar B 99 (dove B indica Bertone e 99 gli anni dell'azienda): "una berlina compatta che proietta nel futuro con raffinata eleganza gli stilemi classici del marchio Jaguar. Partendo da un classico impianto architettonico a tre volumi, i designer Bertone hanno plasmato un corpo teso e muscoloso, realizzato completamente in alluminio battuto a mano in omaggio all'antica tradizione dei "carrozzieri" italiani. Jaguar B 99, adotta un sistema di alimentazione ibrido "puro" ad autonomia estesa, messo a punto da Bertone Energia".

Carrozzeria Touring Superleggera presenta in anteprima per il Middle East la Gumpert Tornante, "una super sportiva stradale sviluppata in collaborazione con la casa tedesca, specializzata nella realizzazione di gran turismo con prestazioni estreme. Il telaio tubolare
al cromo-molibdeno e l'impressionante V8 Biturbo da 700CV in posizione centrale assicurano prestazioni e qualità dinamiche senza compromessi. Combinando uno stile sportivo italianissimo e l'ingegneria tedesca di alto livello, la Tornante definisce così una nuova classe di automobili: le Fast Tourer.

La carrozzeria in alluminio, costruita interamente a mano negli stabilimenti di Milano, è personalizzabile su richiesta dei fortunati possessori".
I. DE. A. Institute, mette sotto i riflettori del Qatar Motor Show "Futura", "super car a quattro posti, che si configura come una "berlina-coupé". Sportività ed eleganza sono i suoi obiettivi estetici: caratteristiche particolari di questa concept car sono la calandra ampia e avanzata, i sottilissimi fari a LED, i parafanghi anteriori classicamente rialzati, la particolare piega della fiancata, la coda piuttosto alta e molto rastremata. L'architettura meccanica prevede un motore 8 cilindri a disposizione anteriore, con la possibilità di trazione anteriore o posteriore ed eventualmente l'integrazione in un sistema ibrido".

Pininfarina invece esporrà la "2uettottanta": "una concept car con la quale ha festeggiato i suoi 80 anni di attività e, al tempo stesso, ha reso omaggio alla Casa del Biscione evocando il mito della Duetto. Eletta "Car Design of the Year", "2uettottanta" rappresenta la visione innovativa, proiettata nel terzo millennio, dello spider a 2 posti e si propone agli appassionati con una forte personalità estetica, capace di far sognare e divertire".

Infine Up Design presenterà in Qatar, in anteprima mondiale, "Vittoria", "una sportiva 2 porte che sarà prodotta in serie limitata. La realizzazione è rafforzata dalla partnership con Adler Group per l'innovazione nella componentistica, con la società  ingegneristica Vehicle Engineering & Design per una powertrain ibrida e con Landra per la creazione del modello fisico. Un contributo artistico tradotto dal pittore Taraski per unire lo stile con l'arte. Le caratteristiche di Vittoria sono ancora segretissime, in attesa del lancio e il primo video teaser, presentato in occasione del recente Motor Show di Bologna ha proposto l'immagine di una vettura con linee futuristiche e all'avanguardia destinata certamente a far parlare di sé".

Il Qatar Motor Show è organizzato dal Qatar Tourism Authority in collaborazione con Q. media Events e GL events e con il patrocinio del primo ministro e ministro degli Esteri, Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al Thani. (m. r.)
Fonte: Repubblica motori.it

mercoledì 11 gennaio 2012

BMW-Brilliance 335Li F30: la baby limousine per la Cina


Non si era mai vista una Serie 3 “limousine” con il passo allungato. Per fermare lo strapotere Audi in Cina, che con la A4 a passo lungo sta praticamente dominando il mercato delle premium, la BMW assieme al suo partner cinese Brilliance China Automotive (che costruisce le BMW per il mercato asiatico nello stabilimento di Shenyang) ha deciso di contrastare la concorrente di Ingolstadt proponendo la Serie 3 F30 a passo lungo.

Le foto e le info ufficiali devono ancora essere rilasciate, ma grazie agli amici di autohome.com.cn (i n°1 per gli scoop in terra cinese) sappiamo che sono previste due motorizzazioni: 328Li e 335Li. Aspettiamo ulteriori news su questa F30 a passo lungo, che in ogni caso sarà prodotta e venduta esclusivamente in Cina.

Fonte:BMW News

In Autostrada senza biglietto


Perdere il biglietto del pedaggio autostradale: per molti è uno dei peggiori incubi di quando si è in viaggio e non crediate sia un evento così raro. Basta semplicemente ritirare il biglietto al casello e poggiarlo troppo vicino al finestrino in modo che durante il viaggio o alla prima sosta, il prezioso tagliando possa "prendere il volo".
Come comportarsi allora in quest'infausta eventualità? Fermarsi e cercare il dispettoso pezzo di carta è possibile, ma solo nel caso ci si trovi ancora nel punto dove abbiamo effettuato la sosta, mentre è ovviamente da escludere qualora ci si trovi in piena marcia, troppo pericoloso! Preso atto che il nostro biglietto non è più tra noi, sorge (inevitabile) il ragionevole timore di come effettuare il pagamento una volta giunti al casello d'uscita. Senza contare lo spauracchio del leggendario "casello più distante"; minaccia con la quale sono cresciute intere generazioni di automobilisti: chi entrava a Firenze arrivando a Roma sprovvisto di biglietto, doveva in ogni caso pagare da Milano!

La brutta notizia è che la norma non è cambiata: infatti secondo l'Art.176/16 CdS, per l'utente che "è sprovvisto del titolo di entrata, il pedaggio da corrispondere è calcolato dalla più lontana stazione di entrata per la classe del suo veicolo". A livello pratico, al casello d'uscita, previo intervento dell'operatore, ci verrebbe quindi consegnato uno scontrino di "mancato pagamento" con tutti i dati del veicolo (classe e targa), di transito (data, ora e casello di uscita) e l'importo da versare calcolato secondo quanto previsto dal Codice della Strada.
C'è però un buona, anzi ottima notizia: tutte le autostrade italiane prevedono la possibilità di compilare un'autocertificazione riguardante il casello effettivo di entrata, così che si possa pagare il corrispettivo realmente dovuto, il tutto senza alcuna maggiorazione anche online con carta di credito. Se qualcuno però pensa di poter il furbo per risparmiare sul pedaggio allora è il caso che raffreddi gli entusiasmi: le Società che gestiscono le autostrade possono infatti verificare che quanto dichiarato nell'autocertificazione corrisponda al vero; operazione semplice considerato il gran numero di telecamere presenti in ogni casello. Ovviamente, gli autori di "falsa testimonianza" vanno incontro a conseguenze ben poco piacevoli, anche penali.
Fonte:AutoWord.it

martedì 10 gennaio 2012

Ubriaco al volante si schianta contro un concessionario di fuori serie

A Miami un uomo ha centrato sei costose Corvette

 MILANO- Un disastro provocato dall'alcol: un uomo Miami al volante ha perso il controllo del mezzo schiantandosi contro un concessionario di auto sportive. Risultato: almeno due fiammanti Corvette sono andate distrutte e altre seriamente danneggiate con riparazioni che costeranno decine di migliaia di dollari. A raccontare l'episodio, che sarebbe accaduto lo scorso 14 dicembre, è stato lo stesso dealer attraverso il suo blog. E a quanto pare non è la prima volta che accade un incidente del genere nell'autosalone di Biscayne Boulevard: nel 2007 un altro automobilista ebbro aveva centrato il parcheggio dopo una folle corsa a più di 160 chilometri orari.
 
Ubriaco distrugge un concessionario di fuoriserie    Ubriaco distrugge un concessionario di fuoriserie    Ubriaco distrugge un concessionario di fuoriserie       

Guidare a 17 anni: ora si può con l'accompagnatore

Entrano in vigore le norme del nuovo Codice: dal 21 aprile
i minorenni potranno esercitarsi con un adulto accanto

 

MILANO- Adesso è legge a tutti gli effetti. Sulla Gazzetta Ufficiale del 23 dicembre scorso è stato pubblicato il decreto ministeriale che autorizza la guida accompagnata dell’auto a 17 anni, in previsione dell’esame per la patente B da sostenere al compimento della maggiore età. Il provvedimento entrerà in vigore il 21 aprile 2012. I contenuti sono quelli anticipati dal testo firmato dall’ex ministro dei Trasporti Matteoli l’11 novembre, sulla scorta della riforma del Codice della Strada varata a luglio 2010.
I REQUISITI DI LEGGE-La novità consentirà agli aspiranti automobilisti di esercitarsi alla guida dell’auto in funzione dell’esame pratico da sostenere per il rilascio della patente specifica. Potranno richiedere l’autorizzazione i possessori di patente moto, previo corso di dieci ore di guida presso un’autoscuola (ore che gli verranno computate al momento di prendere la patente B, se la richiesta verrà presentata nei primi sei mesi dal 18° compleanno). Le lezioni andranno comprovate su un apposito libretto vidimato dalla Motorizzazione Civile, l’ente a cui spetta il rilascio del permesso che dovrà sempre essere portato con sé dal richiedente durante la guida accompagnata, insieme alla patente A. Si potranno indicare fino a tre accompagnatori che dovranno avere un’età massima di 60 anni e almeno 10 anni di esperienza con la patente B.
ACCOMPAGNATORI «FIDATI»-I designati dovranno inoltre avere una «fedina» stradale immacolata: nessuna sanzione al Codice che abbia comportato il ritiro del documento di guida nei 5 anni precedenti. Ogni trasgressione alle norme della circolazione che comporti la perdita del diritto di guidare, farà perdere immediatamente il permesso di accompagnatore. Lo stesso vale per il conducente che perderà l’autorizzazione a esercitarsi con l’auto nel caso gli venga revocata la patente moto. Infine, le auto utilizzate per esercitarsi dovranno esibire il contrassegno «GA»: guida accompagnata.

Fonte:Corriere della Sera

lunedì 9 gennaio 2012

BMW 120 D Sport - Prova su strada

Dopo sette anni e più di un milione di esemplari in giro per il mondo, la BMW Serie 1 si rinnova completamente. Nessuno stravolgimento, ma un semplice adeguarsi ai tempi. Alti i prezzi di listino: se i 34.000 euro della 120d Sport non sono facili da giustificare, appaiono quasi ragionevoli quando si scopre che la vettura in prova costa niente meno che 49.490 euro. Un esemplare molto ben accessoriato (e ci mancherebbe...), ma resta il fatto che sono cifre degne di una Serie 5.



Caratteristiche. I tratti di base sono quelli di sempre, col cofano lungo, l’abitacolo arretrato e un passo tutt’altro che corto. Il linguaggio stilistico, però, è profondamente cambiato. Una volta a bordo si ritrova il perfetto allineamento dei comandi principali (pedaliera, piantone dello sterzo e sedile), l’accurata disposizione di quelli secondari sulla plancia, che è tornata a essere orientata verso il pilota e la strumentazione, chiara e ben leggibile. Nonostante la carrozzeria sia cresciuta di 8,5 cm, la Serie 1 continua a essere la scelta sbagliata per chi è alla ricerca di tanto spazio, soprattutto per chi si accomoda dietro. Inoltre, i 316 litri di bagagliaio (prima erano 302) non sono un granché, anche se ci si può consolare con la versatilità: dallo ski-sack (280 euro) allo schienale posteriore abbattibile in tre parti separate, al piano che si forma a sedile ribaltato, totalmente privo di gradini.



Prestazioni. Motore e cambio sono davvero una bella accoppiata. Ma al di là dei numeri in sé, è soprattutto questione di sensazioni: il 2.0 litri non si tira mai indietro e risponde con prontezza persino quando il turbo non è ancora entrato in gioco. Certo, l’allungo che segue non ha la sensualità di certi benzina, ma resta il fatto che il motore, a quel punto, spinge davvero forte. E con l'automatico ZF la sportività non manca: passa rapidamente da una marcia all’altra e appena si alza il ritmo viene voglia di utilizzare i paddle. La 120d, inoltre, consuma pochissimo in ogni situazione: la media generale delle nostre prove è stata di oltre 16 chilometri con un litro, davvero niente male per un’auto con 184 CV.

Su strada. Il feeling di guida è ciò che rende la 120d diversa da tutte le altre. Merito della trazione posteriore, oltre che dell’assetto ben bilanciato tra avantreno e retrotreno. E poi ci sono le qualità dello sterzo che, senza l’interferenza della trazione, riporta in maniera cristallina quel che accade sotto le ruote. Curva dopo curva, la 120d invita a fidarsi. Come in passato, a bordo continua a mancare la sensazione di essere coccolati, però i passi avanti sono evidenti. Le irregolarità della strada vengono digerite senza troppi sforzi, persino quando è presente l’assetto sportivo. In più, la corretta profilatura dei sedili funziona molto bene anche nei percorsi più lunghi. E così, quando si viaggia a 130 orari col motore sornione sui 2.000 giri, quasi quasi ci si dimentica di tutta questa sportività.   (fonte: quattroruote)

Assicurazioni false, ecco come riconoscerle

Sul sito dell'Isvap la lista delle imprese autorizzate a stipulare polizze: chi non c'è opera in modo illegale

MILANO- Spesso hanno nomi stranieri, come Achmea o Electric Limited, promettono polizze a prezzi stracciati ma per la legge non esistono. Tanto che chi viene trovato con una Rc auto stipulata con una delle compagnie «fantasma» rischia multe salatissime fino a 3.200 euro e il sequestro del veicolo. Secondo una recente ricerca dell'Aci in collaborazione con le polizie locali, il fenomeno è in costante crescita e interessa almeno 3 milioni e mezzo di automobilisti. Come difendersi? L'Isvap, l'istututo di vigilanza sulle assicurazioni, ha pubblicato la lista delle imprese autorizzate a operare in Italia.
CASI DI OMONIMIA- Nonostante tutte le accortezze del caso, i truffatori sfruttano nomi già esistenti di assicurazioni perfettamente in regola, alimentando ancora di più la confusione: è il caso della Skandia Vita Spa, società del Gruppo Old Mutual specializzata nel risparmio a lungo a termine abilitata a operare nel mercato italiano. Eppure, lo stesso nome con la denominazione Skandia Insurance Company Ltd. è apparso nella lista dell'Isvap. La società italiana dichiara di essere totalmente estranea ai fatti e non ha alcun legame diretto con la compagnia svedese di cui si fa riferimento.
CONTROLLI PIU' EFFICACI- «Sarà in tal modo possibile per le forze di polizia effettuare controlli e accertamenti più veloci ed efficaci - spiega l'Isvap - I cittadini a loro volta potranno con una semplice consultazione del sito Isvap evitare la stipula di contratti con imprese non autorizzate». Si tratta di «un passo ulteriore nella direzione della prevenzione e del contrasto all'abusivismo e più in generale al fenomeno delle truffe assicurative - scrive l'Isvap - Ad oggi, nel solo 2011, sono state individuate in Italia ben 35 compagnie fantasma o non abilitate ad esercitare il ramo contro le 52 dell'intero periodo 2002-2010»

LA LISTA DELLE ASSICURAZIONI AUTORIZZATE 
Fonte:corriere della sera


 

ll mistero della targa di Steve Jobs


Di Steve Jobs s'è detto tutto e il contrario di tutto e sulla sua storia sono nate e ancora fioriscono una quantità incredibile di miti e leggende metropolitane. Ancora quando era in vita, una delle curiosità più strane riguardo al fondatore della Apple riguardava il fatto che la sua auto fosse sempre sprovvista di targa; sui motivi perché la sua Mercedes SL 55 AMG non possedesse questo fondamentale segnale di riconoscimento s'erano scatenate le ipotesi più disparate: c'era chi diceva avesse avuto una "dispensa" speciale dalle autorità californiane e chi sosteneva fosse un modo per "sfidare" la Polizia a fermarlo.
Ad ogni modo, i reali motivi che gli permettevano di circolare senza il contrassegno sono stati per parecchio tempo avvolti dalla nebbia, almeno fino a quando un ex-funzionario alla sicurezza dell'azienda di Cupertino ha svelato il mistero. Sembra infatti che tutto si possa ricondurre ad una "falla" burocratica della legge californiana, la quale permette un periodo di tempo fino a sei mesi affinché i proprietari di un'auto nuova si possano procurare la targa per il proprio veicolo.

Sfruttando questa possibilità e volendo evitare invasioni della privacy che una targa "famosa" avrebbe procurato, Jobs aveva quindi preso accordi con la propria società di leasing per cambiare la vettura del Marchio tedesco con una identica ogni sei mesi, facendo in modo che il tempo per effettuare la procedura di richiesta della targa si "resettasse" periodicamente.
La Mercedes SL 55 AMG del fondatore di Apple poteva vantare un motore da 5,5 litri V8 da 517 CV e 720 Nm di coppia; le prestazioni erano esaltanti, con uno sprint 0-100 Km/h eseguito in 4,5 secondi e una velocità massima limitata elettronicamente a 250 Km/h.
Fonte:AutoWword.it

domenica 8 gennaio 2012

Aumenti - Anno nuovo stangata nuova

Non bastavano gli aumenti decretati con le quattro manovre in sei mesi dei governi Berlusconi e Monti. Il fatto è che in Italia ci sono anche degli automatismi tariffari, sicché, come ogni 1 gennaio, aumentano le tariffe delle autostrade. E c'è anche il federalismo fiscale, sicché le amministrazioni regionali, poverine, sempre più bisognose di soldi, usano tutte le leve che la legislazione mette a loro disposizione. Il risultato? Un'altra ministangata nei confronti degli automobilisti.
Partiamo dalle autostrade. Da ieri i pedaggi sono aumentati, in media, del 3,51%. Lo ha reso noto l'Aiscat, l'associazione delle società concessionaria di autostrade e trafori, spiegando che l'incremento servirà a finanziare sia nuovi investimenti sia quelli necessari all'ammodernamento della rete. Ovviamente la media nasconde al suo interno parecchie differenze: per esempio, sulle Autovie Venete (Venezia-Trieste, Udine-Tarvisio, Portogruaro-Pordenone) l'incremento medio è stato del 12,9%, sulla Brescia-Padova del 7,45%, sul raccordo della Valle d'Aosta del 14,17%, sulla Napoli-Salerno dello 0,31%. Ma anche queste medie nascondono parecchie insidie. Può capitare, infatti, che tra una coppia di caselli della stessa autostrada gli incrementi siano ben superiori alla media.
Addizionali regionali sui carburanti. Sempre da ieri una raffica di aumenti ha riguardato i distributori della Liguria e di quasi tutto il Centro Italia: Toscana, Umbria, Marche, Lazio. In Toscana e nelle Marche le accise sono aumentate di ben cinque centesimi al litro (+ Iva, ovviamente), in Umbria di quattro centesimi, nel Lazio di 2,6 centesimi, in Liguria di 2,5 centesimi. I prezzi, già schizzati in alto in tutta Italia il 7 dicembre scorso dopo il varo del cosiddetto decreto Monti, hanno toccato punte massime di 1,8 euro al litro. Insomma, un inizio d'anno col botto. E a pagare siamo sempre noi.

Fonte: Quattroruote

Bmw Motorrad Community ai nastri di partenza

La nuova Community riunirà tutti i Bmw Motorrad Club locali e gli appassionati possessori di moto della casa di Monaco

 

Bmw Motorrad Community ai nastri di partenza
Conto alla rovescia per il debutto della Bmw Motorrad Community Italia, il cui primo "gemito" è stato programmato per i prossimo 2 gennaio 2012. Di che si tratta? Facile: di una vera e propria community strutturata sulla scorta della pluriennale esperienza del Bmw Motorrad Club Italia e sulla estesa rete di Club Locali, ciascuno legato indissolubilmente ad uno dei Dealer Bmw Motorrad Italia. L'obiettivo è dunque evidente: creare una piazza virtuale di aggregazione e socializzazione per tutti i fan del marchio dell'elica e confezionare un  punto di arrivo per chiunque voglia avvicinarsi e conoscere il mondo Bmw Motorrad entrando direttamente in contatto con i soci.

"Questi ultimi - spiegano alla Bmw - potranno incontrare nello spazio virtuale a loro disposizione gli amici e conoscerne nuovi. Sarà possibile creare gruppi di amici, in base a interessi comuni, per rimanere aggiornati ed in contatto in tempo reale. Raccontare le proprie esperienze ed i propri progetti di viaggio, cercare "compagni d'avventura", così come, attraverso i viaggi già affrontati, prendere per mano il neofita e portarlo a ripercorrere gli stessi itinerari."

L'iscrizione alla Community, riservata ai possessori di motociclette Bmw, può avvenire attraverso il versamento della quota associativa annuale presso i Bmw Motorrad Club Locali oppure online. Sono possibili due diverse modalità di iscrizione: Tessera Base, che prevede l'iscrizione alla Community e ad un Bmw Motorrad Club Locale, l'assistenza stradale
Europassistance, gli sconti sui corsi della Bmw Academy, l'accesso alle convenzioni ed un kit annuale di benvenuto. La quota associativa in questo caso è di 85 euro, per le nuove iscrizioni, e di 70 euro per i rinnovi.

In alternativa c'è Tessera Plus, che prevede, in aggiunta alla precedente,  una serie di ulteriori benefici come ad esempio l'omaggio di una ulteriore copertura assicurativa per danni domestici e infortuni personali. La quota associativa della Tessera Plus è di 100 euro per le nuove iscrizioni e di 85 euro per i rinnovi.


Fonte: Repubblica.it

Inserire la retromarcia in corsa

 
Chissà quanti di voi, magari in autostrada, hanno pensato a cosa potrebbe accadere inserendo per sbaglio la retromarcia, oppure utilizzandola come metodo estremo per rallentare? Non pochi pensiamo, dato che quest'eventualità è stata anche testata in una famosa serie tv americana che si occupa di leggende metropolitane, con risultati piuttosto interessanti.
Iniziamo col dire che, in ogni caso, è vivamente sconsigliato ripetere l'esperimento per conto proprio, dato che, nella migliore delle ipotesi, gravi danni a motore e scatola del cambio sarebbero garantiti. Ma come funziona questa parte della vettura? Nelle auto con cambio manuale, il funzionamento base è piuttosto semplice: ci sono due "alberi" paralleli uno connesso alla frizione e l'altro all'albero di trasmissione, sui quali sono montati in maniera parallela anche gli ingranaggi delle marce, compresa la retromarcia.


Il moto è trasmesso all'albero (e poi alle ruote della macchina) quando uno degli elementi scorrevoli attorno allo stesso asse viene agganciato (azionando la marcia) ad una delle coppie di ruote dentate ad esso adiacente. Dato che ci sono vari elementi che scorrono insieme, è ovvio che ognuno di essi può innestarsi con una precisa coppia di ruote, a seconda del rapporto voluto.
A questo punto, se si volesse inserire la "retro" mentre si è in marcia, ci si troverebbe nella situazione di voler far girare "al volo" tutto questo meccanismo al contrario e quello che risulterebbe sarebbe solo una "grattata" di proporzioni colossali, con grosso dispiacere per le nostre orecchie! Se invece si continuasse a tentare, il rischio sarebbe quello di rompere tutti gli ingranaggi della trasmissione e, nel rarissimo caso si dovesse riuscire nell'intento d'inserire la marcia rilasciando poi la frizione, il motore andrebbe talmente su di giri da garantirci danni pressoché fatali!
E' ovvio che non ci sarebbero effetti spettacolari come esplosioni o simili, ma in ogni caso l'unico modo "sano" per inserire la marcia indietro è, e rimane, quello di essere con la vettura ferma.

Fonte: autoword.it

Bugatti Veyron: presto una roadster da 1200 CV

A Ginevra potrebbe debuttare la versione scoperta della Super Sport  

La produzione della Bugatti Veyron si avvia alla conclusione? Nient'affatto, la supercar più veloce e discussa del mondo, capace di raggiungere i 432 km/h non è ancora pronta per abbandonare la scena e potrebbe tornare a Ginevra in versione roadster. Non ci sono notizie ufficiali al momento, ma è quanto si aspettano gli addetti ai lavori dopo che si è sparsa la voce di una serie di ordini raccolti dalla prestigiosa Casa automobilistica oltreoceano. A quanto pare, il nuovo modello deriverebbe dalla cattivissima Super Sport e dovrebbe essere un'auto pensata per la guida a cielo aperto.
In attesa che la Bugatti scopra le sue carte, possiamo ipotizzare che il rompicapo più grande per gli ingegneri sia lo studio aerodinamico per realizzare le prese d'aria necessarie al W16 da 1.200 CV. Comunque, tutto il lavoro necessario sarà ripagato a caro prezzo, forse con cifre superiori ai 2 milioni di euro.

Fonte: motori.it 

sabato 7 gennaio 2012

Vince una Lamborghini e si schianta dopo 6 ore

E’ accaduto un automobilista americano dello Utah vincitore di un concorso a premi

Vincere una Lamborghini è un po' il sogno di ogni automobilista, ritirarla dopo aver preso parte ad un concorso a premi istituito da una catena di stazioni di servizio poi è il massimo, soprattutto se si tiene conto del prezzo crescente del carburante. E' quanto è accaduto a David Dopp, un residente nello stato dello Utah che, in una giornata come tante, è tornato a casa con una Lamborghini Murcielago 640 LP Roadster.
Purtroppo però la convivenza con una Lambo, e soprattutto con le sue prestazioni, può portare ad un'incontenibile euforia che, se mal gestita, può riservare brutte sorprese. Lo sa bene il signor Dopp, il quale, poche ore dopo aver ritirato la sua supercar, è finito in un canale insieme ad un suo amico seduto a fianco a lui.
Nessuna conseguenza fisica per i due, solo tanto spavento e qualche danno alla Lambo, uscita danneggiata nel paraurti posteriore e nel gruppo ottico posteriore destro. Nonostante le tracce lasciate sull'asfalto, lo sfortunato protagonista della vicenda ha dichiarato che stava viaggiando ad una velocità moderata, ed ha ascritto la colpa dell'impatto alla presenza di ghiaia o ghiaccio. Purtroppo per lui, i testimoni dell'accaduto non concordano con la sua teoria ed hanno visto l'auto procedere a forte velocità prima di prodursi in un testacoda.
L'aspetto più strano di tutta la faccenda è che l'uomo abbia tentato di vendere l'auto a Jay Leno, presentatore tv famoso per la sua collezione di auto storiche e supercar. In particolare sembra che lo abbia contattato su Facebook dopo aver scoperto l'ingente ammontare della tassazione, circa 100.000 dollari, necessari per tenere la sua Lambo in garage. Tutto ciò ovviamente ha allertato la Polizia che adesso ha il sospetto che l'uomo abbia potuto inscenare l'incidente per riscuotere il premio dell'assicurazione al fine di pagare le imposte della sua supercar.
Al momento gli accertamenti continuano, ma alla fine della storia viene da chiedersi: per una persona normale vincere una supercar è davvero una fortuna? Lasciamo a voi le risposte del caso...

Fonte: Motori.it

L'auto con gli Airbag esterni


Pensate di aver visto tutto in tema di sicurezza? Forse quest'ultima trovata che viene dal Giappone vi è sfuggita: una vettura dove gli Airbag non si gonfiano verso gli occupanti, ma si trovano direttamente all'esterno! Per spiegarne meglio il concetto facciamo prima un po' d'ordine: la vettura chiamata iSAVE-SC1 è un progetto dei ricercatori dell'Università di Hiroshima e si basa sull'idea di creare un'auto con gli Airbag posizionati direttamente sulla parte esterna della carrozzeria, divenendo in pratica parte di essa.

A guardarla bene, infatti, è chiaro che quelli che sembrano dei grossi sacchi posti principalmente davanti e dietro la vettura in realtà non sono altro che Airbag "over-size" già gonfiati che in caso di urto dovrebbero attenuare l'impatto subìto dagli occupanti della vettura. A questo punto permetteteci di rimanere francamente perplessi sull'utilità di questa invenzione; come molti sanno, l'Airbag è stato inventato per attenuare l'impatto del corpo umano contro le superfici dure delle auto, come volante, parabrezza e plancia e non per proteggere le vetture dall'essere danneggiate.

In caso di urto, sarebbe infatti difficile che la protezione fornita da enormi sacchi pieni d'aria possa essere sufficiente ad evitare per gli occupanti uno scontro contro le parti pericolose della scocca, senza parlare del fatto che il "colpo di frusta" sarebbe comunque inevitabile. In quanto al design meglio non entrare nel merito! Comunque qualche spunto interessante su questa vettura ci sarebbe e riguarda la sicurezza dei pedoni: questi sarebbero sicuramente beneficiati da uno scontro contro questa specie di "materasso con le ruote", ed è auspicabile che alcune buone idee sviluppate con la iSAVE-SC1 non cadano nel vuoto.
Curiosi di sapere le caratteristiche tecniche? La creazione dell'Università di Hiroshima (in collaborazione con la Humanix) è mossa da un motore elettrico, ricaricabile con la comune presa di corrente che le permette di arrivare alla velocità massima di 50 Km/h. La produzione in serie dovrebbe iniziare nella primavera 2012, mentre il prezzo di partenza previsto dovrebbe essere di quasi 8 mila Euro... saranno comprese anche le lenzuola?

Fonte: Yahoo

Il sedile antifurto riconosce il sedere del proprietario (sono pazzi questi giapponesi)

 

Arriva il sedile antifurto, riconosce i glutei del proprietario
La chiave di avviamento o le carte a radiofrequenza che vengono oggi utilizzate per accendere il motore potrebbero presto essere sostituite da un nuovo sistema – a prova di ladro – che riconosce il guidatore dall’impronta dei glutei. L’invenzione è stata realizzata da un gruppo di ricercatori dell’Advanced Institute of Industrial Technology di Tokyo e apre nuove frontiere nell’ambito dello sfruttamento della biometria per l’attivazione di sistemi complessi, come appunto l’automobile. Gli scienziati giapponesi hanno realizzato un dispositivo con 360 sensori che può “disegnare” il profilo in 3D dei glutei di un individuo, caratterizzato anche dal modo con cui si siede, e confrontarlo con quello memorizzato.
Attualmente il sistema ha un’accuratezza del 98% ma attraverso un ragionevole sviluppo dei sensori da collocare all’interno del sedile, il “lettore di glutei” potrebbe presto diventare quasi infallibile per il riconoscimento biometrico, con eventuali altre applicazioni anche nel settore dei mobili per ufficio (per attivare i computer al posto delle password).
Una possibile produzione in serie è prevista dal 2014 in poi.

Fonte: kataweb.it